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martedì 21 giugno 2016

La Proposta alternativa per il porto di Pescara, seconda fase positiva:


Collegamento in battello sul fiume fra porto e aeroporto-ippodromo.

Sabato 25 giugno è stato inaugurato il servizio di trasporto turistico (per ora) sul fiume Pescara dal battello “FIUMARE” di Oberdan Caposano, proprietario del circolo nautico “L’ancora”, sulla sponda nord del fiume vicino all’antico Circolo Canottieri, dove il battello-catamarano attracca.



E’ questa la seconda buona notizia che riceviamo dall’ambito portuale (e forse, anche sul processo di possibile adozione della nostra Proposta Alternativa per il porto di Pescara): la prima era stata che i trabocchi del molo nord non verranno demoliti o spostati (leggi Perché il PRP è morto); per cui, se i trabocchi non cadono, il fiume non verrà deviato; e, se il fiume non verrà deviato, il PRP non sarà realizzato.
Ne siamo contenti perché l’ipotesi di rendere il fiume navigabile è la prima Appendice della Proposta Alternativa fatta nel luglio 2012 (la seconda è la soluzione per la sistemazione delle aree dell’ex-COFA).  

Il battello-catamarano realizzato da Oberdan, oppure un mezzo più comodo di questo soprattutto nella stagione invernale, secondo quello che abbiamo scritto nell’Appendice 1, potrebbe coprire il tratto sul fiume che va dal porto all’aeroporto-ippodromo, realizzando non solo un collegamento turistico sul fiume ma anche una linea interurbana di trasporto alternativo a quello su ferrovia o su gomma.


Il tragitto sul fiume dal porto all'aeroporto-ippodromo




I battelli in legno, indubbiamente più belli, visti sul fiume Avon in Ingghilterra: per metà coperti e per metà scoperti. Ma quelli in plastica richiedono meno manutenzione e quindi sono più pratici. 

Un particolare dell'interno del battello mentre Filippo dava da mangiare ai cigni (1999).


Come si vede nel video girato un po’ di tempo fa dallo stesso Oberdan, si ha modo di apprezzare tutta la bellezza del nostro fiume (se non sapessimo però anche che la Pescara, come veniva chiamata in passato, è inquinatissima).

VIDEO Navigazione sul fiume:clicca quì

Ma il fiume potrebbe essere disinquinato, così come ha fatto la Thatcher con il Tamigi (Londra ha 12 milioni di abitanti !), facendovi tornare le trote così come la Thatcher ha fatto tornare i salmoni nel Tamigi.

Per il servizio di navigazione sul fiume però bisognerebbe che fossero rimossi i tronchi che si sono arenati in più punti, dopo di che il collegamento potrebbe essere operativo.
Abbiamo un’idea fattibile in proposito che presenteremo alla CP e alla Regione nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda l’assetto portuale (è da quello che comunque bisogna cominciare per fare del sistema porto-fiume  un’opera compiuta) è ora che il PRP venga dichiarato decaduto, in modo che non sia più di intralcio alla programmazione dei lavori.

E bisogna dare avvio alla relazione esecutiva della Proposta alternativa, emanando un bando per il calcolo delle misure esecutive e del computo metrico delle opere da realizzare (20 milioni circa, secondo noi), facendovi rientrare anche la sistemazione dell’imboccatura del Marina.

Per questo ci rivolgiamo al Presidente D’alfonso pregandolo di non tentennare più a voler mantenere in discussione il PRP ma vi metta sopra la parola FINE e si proceda spediti nella realizzazione della Proposta.

La Proposta come è stata definita nel 2016.

Il PRP da cestinare.


Come si dice in gergo, “ha fatto ventotto” (il PRP è morto) e  “ventinove” (battelli sul fiume), adesso “faccia trenta” (realizzare la Proposta alternativa e la nuova imboccatura del Marina) e “trentuno” (l’ex-COFA).


L'Appendice 2 della Proposta: l'area dell'ex-COFA.


In un anno, un anno e mezzo, la Proposta può essere già costruita essendo stata esaminata in tutti i dettagli e corretta dove ce ne era bisogno.

Nel 2018 il porto-canale potrebbe essere già operativo con tre linee di traghetti passeggeri (Spalato, Trieste, Grecia).

E le acque di balneazione sottocosta non soffriranno mai più per l'invasione delle acque inquinate del fiume (ma l'Adriatico sì. Perciò il fiume va bonificato, comunque, anche per non continuare a pagare multe salate alla UE).


Il traghetto Tiziano, adesso delle linee Croate.


Il traghetto ro-pax "Florencia" della Grimaldi Lines di Napoli.




mercoledì 8 giugno 2016

La Proposta di soluzione: aggiornamento del 29 gennaio 2014 (e del 8 giugno 2016)


Proposta porto: Aggiornamento del 29 gennaio 2014

Durante questi anni e ultimi mesi, in cui la nostra Proposta alternativa iniziale è stata sottoposta alla VAS del PRP e al pubblico (degli operatori portuali, dell’Amministrazione e dei cittadini), le critiche rivolte ad essa sono state essenzialmente queste:
  •        che il bacino di evoluzione è piccolo
  •        che solo due banchine potrebbero essere poche.

Rispondiamo a queste osservazioni che:

  • per quanto riguarda il bacino di evoluzione, che non fosse piccolo è stato dimostrato dall’entrata in porto, “di prova”, effettuata dalla nave cisterna “ASSIA”, di 140 metri, il 20 gennaio 2014. 
L’ASSIA pare che dovrebbe effettuare il trasporto dei carburanti (per Di Properzio) non appena sarà completato il dragaggio. 
Attualmente ha potuto manovrare perché è una nave a chiglia piatta e quindi i fondali della darsena, non ancora riportati alla loro profondità naturale di 6,5/7 metri, sono stati sufficienti perché la nave facesse l’evoluzione in porto.

L’aspetto importante è che la nave ha compiuto l’evoluzione nell’area attualmente dragata che corrisponde quasi esattamente a quella della Proposta (quella delimitata in rosso). 
Una volta che sarà completato il dragaggio e i fondali saranno stati riportati a quelli naturali (6,5-7  mt), è necessario, secondo la nostra Proposta, che sia impedito alla diga di creare di nuovo gli interrimenti con la costruzione del nuovo molo nord e che sia consentito al fiume di sfociare al largo, tagliando quei 100 metri circa che insistono sul nuovo canale di accesso.

Quindi per quanto riguarda l’evoluzione delle navi nella darsena, non ci sarebbero problemi:

Proposta di soluzione per il porto di Pescara: aggiornamento del 20/01/2014: il nuovo molo nord dovrebbe essere rientrato di circa 30 metri (in rosso)
la Proposta come apparirebbe, se fosse vista dal Ponte del Mare

Sezione del porto canale e cuneo salino


Aggiornamento alla Proposta: al termine del vecchio molo nord la piazzetta Teatro e musica. L'area di evoluzione della darsena è superiore ai 200 metri. La nuova banchina arretrata sul nuovo molo nord è lunga circa 210 metri e profonda 30. Il nuovo canale di accesso verso Nord-Est (greco) è lungo circa 500 metri e largo circa 120 metri. Le profondità NATURALI dei fondali vanno dai 6,5 metri della attuale banchina di riva (lunga 180 metri) ai 12/13 metri alla imboccatura del nuovo canale di accesso, oltre la diga foranea per circa 230 metri. Inoltre è stata prevista la NUOVA VASCA DI COLMATA,nell'angolo fra il nuovo molo nord e la diga, necessaria nel momento in cui la banchina di levante sarà ripulita dai materiali del dragaggio straordinario del 2013 e adibita a servizio del traffico passeggeri La nuova vasca.servirà per la manutenzione ordinaria annuale di dragaggio, prevista intorno ai 60,000 mc all'anno.
I nuovi trabocchi, per la pesca verrebbero installati sui due nuovi moli, oltre la diga e oltre il braccio di levante. Nell'immagine si vedono piccoli, ma nella foto sotto stante si vede il modello standard da noi previsto. E dovrebbero essere di questa forma. Come è scritto nella Proposta i vecchi trabocchi diventerebbero invece dei ristorantini tipici e pubs dove trascorrere piacevolmente qualche ora di sosta davanti al mare.
                                                                                                      un  trabocco pescarese tipico


la spiaggia della Madonnina nella Proposta, come si vedrebbe dal Ponte del Mare, con i circoli velici e il pontile in legno per favorire l'alaggio delle derive, perchè altrimenti non avrebbero l'acqua sufficientemente profonda per manovrare se fossero alate dalla riva. Infatti la nuova linea di battigia creata dalla diga foranea avanzerà ancora un po', come si vede nel disegno in pianta, secondo i nostri calcoli. E in quel punto l'acqua è molto bassa e non sufficiente a far manovrare le derive, soprattutto d'inverno quando gli equipaggi cercano di non bagnarsi.


l'ex-COFA, come si vedrebbe nella Proposta dal Ponte del Mare. Il grattacielo, con in cima il faro, è arredato con giardini verticali. Sotto l'oasi naturale, che copre tutto il perimetro attuale dell'ex-COFA, sono ricavati i parcheggi per le auto dei passeggeri dei traghetti e dei residenti nel grattacielo (lo schizzo è stato elaborato con strumenti elementari. Ce ne scusiamo. L'importante è aver reso l'idea della nostra Proposta, anche per l'area dell'ex-COFA). 

Per le merci, abbiamo già detto che il porto di Pescara non ha aree sufficienti per lo stoccaggio delle stesse e per questo motivo il porto commerciale adatto è quello di Ortona (insieme a quello di Vasto). 

Ciononostante che qualche nave mercantile possa attraccare, e scaricare quei rotoli di acciaio che abbiamo visto in passato, è possibile e non ci sarebbero problemi in quanto le strutture della  nostra Proposta (le banchine) assicurerebbero anche questo tipo di piccolo traffico di merci, una volta che sarà stata svuotata dai fanghi la vasca di colmata. 
Il porto comunque rimane un porto per traghetti passeggeri (ro-pax).


  • Per quanto riguarda invece le banchine di accosto, esse potrebbero essere anche quattro, invece che due.                                                                                                                 
Se infatti si modificasse leggermente il nuovo molo nord, rientrandolo di 30 metri circa sul lato sopravvento, verso nord,  per una lunghezza pari all’incirca a quella della darsena di fronte, si creerebbe una nuova banchina con una larghezza di 30 metri, una lunghezza di 210/250 metri e una profondità dei fondali naturale fra i -6,5 metri e i -7,5/-8 metri. Profondità che tale rimarrebbe non essendo più soggetta agli interrimenti creati dalla diga foranea.

Su questa terza banchina potrebbero accostare, durante tutto l’arco dell’anno, essendo una banchina riparata da tutti i venti dominanti,  navi passeggeri, anche di media grandezza.

C’è da precisare che comunque il flusso del fiume non subirebbe modifiche sostanziali a quelle da noi già previste, nel caso si allargasse la banchina sulla sinistra (a nord) con un angolo pari al flusso di Reynolds (11,8 °) e poi si restringesse con un uguale angolo, alla estremità della darsena.

Inoltre rimarrebbe utilizzabile la quarta banchina di accosto lungo il nuovo canale di uscita, largo 120 metri circa, lungo 350/400 metri, e profondo dai -7,5 ai -12 metri naturali, in quel punto. 
Come detto sopra, però, questa banchina sarebbe disponibile solo d’estate, quando il moto ondoso  dominante non è pericoloso e non disturberebbe un’eventuale nave lì ormeggiata. Però sarebbe disponibile per navi passeggeri anche di dimensioni più grandi, date le misure della banchina e la profondità naturale dei fondali.

Allo stato attuale dei trasporti marittimi regionali e nazionali ci sembra che avere un traghetto giornaliero con Spalato sarebbe già un grande risultato (da piazzare su una banchina), date le caratteristiche dei trasporti regionali e il flusso di traffico prevedibile.

A questo proposito ci preme ricordare che il fallimento del collegamento con la Croazia da Ortona dell’aliscafo Pescara Jet, nel 2011, fallì sia perché la sede portuale non era idonea al traffico passeggeri (cosa vanno a fare i passeggeri ad Ortona ? E’ pur sempre una centro secondario per il traffico passeggeri !) sia per i consumi eccessivi dell’aliscafo che rendevano la tratta conveniente per la compagnia solo in alcuni giorni del mese di Agosto con il massimo dei passeggeri imbarcati.
Per questo motivo riteniamo che gli operatori portuali debbano rivolgere l’attenzione al fatto che collegamenti siano effettuati con un traghetto ro-pax che renda la tratta conveniente per la compagnia anche in periodi “normali”. 
                                                                                                                                                
Ma anche se si riuscissero ad organizzare due tratte bisettimanali, che si alternino, con Trieste (quindi con la Mittel-europa) e con la Grecia (o l’Albania), esse avrebbero la possibilità di accostare sull’altra banchina della darsena.

 La petroliera, a detta degli operatori stessi, ha bisogno di uno/due max  accosti settimanali, anche solo notturni (per il traffico petrolifero non è previsto in futuro un suo incremento, in quanto tende alla stabilità attuale).   
Una nave passeggeri di piccola/media grandezza potrebbe avere disponibile quindi la banchina ricavata sul nuovo molo di nord-ovest, di fronte alla darsena. 

Il nuovo canale di accesso, d’estate, può ospitare anche una nave passeggeri più grande.  
E quindi le banchine sarebbero quattro.  

Se gli operatori portuali pescaresi riuscissero a programmare tutti questi contatti o previsioni, sufficienti ad assicurare il traffico passeggeri nel porto, sarebbe un miracolo.  
Allo stato attuale però non ci risulta che si stiano attivando in questo senso.

Forse non è chiaro ad essi, che sono stati concordi con la costruzione delle disastrose strutture portuali attuali nonostante la nostra opposizione, che NOI stiamo correggendo (con pochi soldi e definitivamente) i LORO errori passati (e quelli dei progettisti e dei politici che li hanno assecondati).
Perciò dovrebbero esserne contenti.

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P.S. del 23 luglio 2014:

Contrariamente a quello che ha detto alla stampa il pilota del porto Leonardo Costagliola, noi (cioè io e i tecnici che mi accompagnano, soprattutto l'arch. Alberto Polacco, già segretario generale del porto di Ravenna ed esperto di pianificazione portuale) siamo del parere che non si debbano fare i porti a misura delle navi in circolazione, ma si debbano trovare le navi adatte al porto.
Ciò per il semplice motivo che, mentre le misure delle navi possono cambiare facilmente e le loro caratteristiche anche, le strutture e gli assetti dei porti sono fortemente legati alle caratteristiche dei paraggi marittimi (profilo costiero, natura dei fondali, moto ondoso prevalente, interrimenti, etc...) che non possono essere modificati, a meno di arrecare danni all'ambiente naturale e alle stesse strutture portuali.
E questo deve essere sempre un punto fermo per un progettista portuale.

(In sostanza è l'operazione che ha fatto Di Properzio, che ha ricominciato a scaricare i carburanti senza problemi con la nuova nave "Galatea", gemella dell'Assia su citata, da quando è finito il dragaggio del 2013, che ha riportato i fondali alla profondità sufficiente per manovrare. Cioè ha trovato la nave adatta al porto.

Nella nostra Proposta prevediamo oltretutto che la petroliera, per motivi di sicurezza, potrebbe scaricare dalla pipeline allungata fino ad una delle due banchine nel nuovo canale di accesso, esternamente alla darsena (v. figura seguente). La distanza fra le banchine della darsena e le banchine del nuovo canale di ingresso sarebbe la stessa distanza di quella prevista dal PRP. Quindi non si capisce perchè non dovrebbe essere una giusta soluzione).


così si presenterebbe in pianta tutta l'area portuale.
Per il Marina è prevista una nuova imboccatura e un nuovo bacino per le barche che hanno una chiglia molto profonda, fino a 7 mt.
La nave di colore arancione è (in scala) la petroliera "Galatea" che viene usata adesso dalla ditta Di Properzio., che per motivi di sicurezza, quando è necessario, potrebbe attraccare ad uno dei due nuovi moli della nuova imboccatura.


Le misure della Proposta Alternativa nella versione definitiva.

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29 gennaio 2014 (agg.to 13 luglio 2017 )